SOS è una casa ospitale e accogliente…. E’ la casa di tutti coloro che condividono i valori e lo spirito del volontariato. E’ stata, è e sarà la casa di tante persone; di estrazione sociale e culturale diversa, dalle professioni più disparate, giovani e meno giovani, uomini o donne indistintamente, di origine tra le più disparate e dislocate in ogni parte del mondo, estroverse o riservate, timide o intraprendenti, equilibrate o irruente… Di tipologie di ospiti di questa grande casa ne potremmo definire a fiumi, tanti e tali sono le persone che in questi 20 anni sono passate di lì…. A vario titolo : soccorritori, tecnici di Protezione Civile, obiettori di coscienza, operatori di servizio civile, dipendenti, medici, infermieri, sostenitori…… Se solo ci mettessimo per un attimo a ricordarli tutti o quantomeno a ricordare quanti ne sono passati…..Mamma mia, che brividi !!!
Tanti sono i compagni di viaggio che in questi anni hanno condiviso questa passione, che hanno dato il loro fattivo contributo, che hanno remato e sudato per mantenere viva un idea e un progetto in cui credere… Alcuni di loro sono con noi sin dalla notte dei tempi.
Fisiologicamente, come in tutte le organizzazioni, alcuni nel tempo lasciano, definitivamente o temporaneamente. Gli impegni di lavoro, gli impegni familiari, gli anni che passano e tolgono un po’ di fuoco all’energia primordiale, la voglia di spendersi in altri campi di intervento, le motivazioni che vengono un po’ a sopirsi nel tempo, qualche delusione… Tutti fattori “umani” e “naturali”, che fanno parte della vita di tutti i giorni.
Per altro il volontariato nell’emergenza sanitaria è una tipologia molto impegnativa. Di grandi stimoli umani e professionali, ma alla lunga logorante… Non sempre è facile trovare le motivazioni che servono ad andare avanti. Lo spirito di squadra che ci contraddistingue è la vera molla che lenisce il trascorrere del tempo e degli eventi.
Tra le persone che in questi anni hanno frequentato la casa del SOS ho il piacere di ricordarne tre che in tempi più o meno recenti, per motivazioni personali di varia natura, hanno deciso di (come si dice nel gergo sportivo) “appendere la divisa al chiodo”. Sono Marco Pianegonda, Dario Cordioli e Marco Olioso (detto Pisolo).
Sono (uso volutamente il presente perché li considero ancora e a tutti gli effetti della famiglia) soccorritori e soci di lunga data.
Marco Pianegonda forse tra i primi ad arrivare in Associazione e tra i primi a prendere il toro per le corna (leggasi ambulanza) e a domarlo (leggasi guidare). Erano i tempi eroici dei pochi che facevano tanti servizi, della FOX 1 che ricordava Maria Elena, dei fine settimana in servizio all’Ospedale di Bussolengo. Col Piane si facevano soprattutto i servizi nei fine settimana, in particolare il Sabato Mattina nella vecchia sede “piccionaia” di Via Roma 20. C’era bisogno di autisti come il pane che si mangia, non ci si poteva permettere (e nemmeno era legiferato) dei corsi di formazione troppo lunghi, gli autisti venivano nominati sul campo di battaglia con tutti gli onori.. Marco era uno degli autisti di lungo corso, il mio primo codice Rosso (allora si chiamava codice Tango se non ricordo male) l’ho fatto con lui per un trasferimento in psichiatria a Caprino (pensate un po’ come veniva stabilita una volta l’urgenza degli interventi..). Il Piane sempre pronto a scattare all’occorrenza con la furia di un drago.. Con lui in squadra i tempi di allertamento erano da record. Mitici poi i suoi contraddittori durante le assemblee, coadiuvato da un altro Marco, il “Coco” Cordioli. Contraddittori interessanti e stimolanti, che animavano gli incontri e che portavano spunti di riflessione nel contesto del “va tuto ben !” che caratterizza in genere le assemblee… per non parlare delle torce in cera o a fiamma che, a costo zero, miracolosamente entravano a far parte dei presidi delle nostre ambulanze……
Marco Olioso, detto Pisolo.. O forse, in modo molto affettuoso, meglio dire Pisolo detto Marco Olioso… Di Marco mi piace ricordare la sua profonda umanità…. Caratteristica che lo contraddistingueva e che, sono sicuro, lo contraddistingue e lo contraddinguerà in futuro. Perché è parte integrante della sua personalità. Non cito volutamente la sua professionalità, per altro universalmente riconosciuta, perché coniugata in maniera esemplare ai valori di solidarietà che appartengono al volontario. Volontario prima, collaboratore infermiere poi, in molte situazioni nella doppia veste di volontario infermiere.. Sempre molto disponibile ad un sorriso e ad una battuta con i colleghi, affezionato alla divisa del SOS e a ciò che rappresenta. In un momento di cambio professionale della sua vita, che lo portava a frequentare un nuovo ambiente lavorativo, Marco fu bonariamente “allertato” dal nostro Vice Presidente Pierluigi Briggi : “Guarda che se te ve lì e te cambie testa e te diventi uno dei tanti…. Te spaco le gambe !!!”. Marco invece è rimasto quel che era e che è, con la barra sempre a dritta sui valori e sul rispetto del volontariato…. Chi vive profondamente questi aspetti non li dimentica mai, indipendentemente da quello che la vita gli riserva….
Per ultimo, ma non ultimo, Dario Cordioli. Mi lega (o forse sarebbe meglio dire ci lega) a Dario un affetto particolare.. Quel tipo di affetto riservato ad un fratello maggiore, per i più giovani forse un affetto di padre.. Arrivato al SOS non in età giovanissima nel lontano 1994, assieme alla nostra sorella maggiore Liviana, , dall’aspetto e dallo spirito estremamente giovanile, sin da subito ha saputo entrare in sintonia con l’ambiente, divenendone in breve tempo un punto di riferimento e un trascinatore. Quando c’era bisogno di aggregarsi, di fare gruppo, di impegnarsi in iniziative pubbliche Dario c’era sempre. I muri e i fornelli dell’AC Sona lo conoscono alla perfezione….. Mi ha sempre colpito la capacità di Dario e Liviana di adattarsi a tutte le situazioni. Credo, senza ombra di dubbio, che SOS sia entrato in sordina e per scommessa nella loro vita. E che abbia dato loro talmente tanti stimoli e soddisfazioni da conquistare una parte fondamentale nei loro interessi e , soprattutto, nei loro affetti. A portare avanti l’onore della famiglia Cordioli ci penserà ancora Liviana. Nel cuore di Dario sono sicuro che SOS avrà sempre un posto speciale.
A tutti e tre va il nostro ringraziamento e il nostro affetto. Chi entra a far parte di SOS, con il giusto spirito e con le giuste motivazioni, in realtà non ne esce mai…. Di tante persone speciali conserviamo un bel ricordo.. e tra questi Pisolo, il Piane e Dario ci sono assolutamente….