Sono una ex soccorritrice del S.O.S., nonchè neomamma di un bimbo di 8 mesi.
Si dice che la prima cosa, quando si parla di salute, sia la prevenzione.
Spesso noi adulti ci trascuriamo, da questo punto di vista. Ma quando si diventa genitori, si fa davvero tutto per i propri cuccioli.
Per questi esseri indifesi non ci si risparmia, perché siamo noi a dover decidere per loro, e quindi vogliamo il meglio.
Ma la cura del proprio bimbo non sta solo nello scegliere i cibi migliori, o nel cambiargli il pannolino quando lo sporca.
E’ anche, appunto, il prevenire. Quando comincia a gattonare o a camminare, sicuramente non lasceremo delle forbici sul tavolino del salotto, giusto?
E siamo pronti anche al peggio? Se il nostro piccolo dovesse ingerire qualche oggetto, rischiando il soffocamento?
Non si tratta di ottimismo o pessimismo, ma semplicemente di reagire in maniera costruttiva ad un problema concreto.
Grazie a mio papà, Mario Olivieri, volontario da (quasi) sempre del S.O.S. di Sona, e istruttore certificato dal 118 Verona, prontamente aiutato, con l’entusiamo di sempre, da Alberto Coati, Elena Zocca, Simone Zandonà, Paolo Destro e Giordano Cordioli, Martina Veronese, abbiamo organizzato quest’incontro (perchè semplicemente di questo si trattava), in cui abbiamo approfondito le tecniche di rianimazione con dei neogenitori.
Il tam-tam si è sparso velocemente, e la risposta è stata più che soddisfacente: 36 persone presenti, e poco meno di una decina di bimbi.
Un argomento quindi sentito, e spiegato dai volontari in modo semplice e conciso. Direi che l’interesse vivo si è palesato in modo particolare nel momento delle prove su manichino: molti genitori, sfidando le proprie paure e angosce, si sono fatti avanti per testare le tecniche insegnate.
Insomma, un’importante iniziativa dal parte del S.O.S. di Sona, che speriamo si ripera con sempre maggior partecipazione!
Elena Olivieri