Ciao Emma, la nostra mamma per sempre!

 

Dietro le grandi avventure umane e sociali ci sono sempre grandi storie da raccontare. Come quella della nascita della nostra Associazione.
30 anni fa una famiglia ha voluto fare un gesto di generosita e solidarietà donandoci una somma per acquistare la prima ambulanza. Era il 1990. Da pochi anni era venuta a mancare Maria Elena Cinquetti, stroncata da un male incurabile.  La donazione ci arrivò in ricordo di questa ragazza, la cui perdita lasciò un dolore immenso nel papà Bruno, nella mamma Emma e in tutti i fratelli e sorelle. Da quel momento di dolore però è nata una storia viva. La nostra.

Oggi piangiamo Emma, la mamma di Maria Elena. Emma, la nostra mamma. Una presenza silenziosa ma rassicurante. Un spalla insostitutibile per Bruno Cinquetti, mecenate e uomo di immenso spessore umano e dal grande carisma. Erano i genitori putativi di un gruppo di giovani ragazzi che avevano buttato il cuore oltre l’ostacolo, dando vita ad un sogno. Ma, lo sappiamo: i sogni, per avverarsi, hanno anche bisogno di qualcuno che dia una mano affinchè possano realizzarsi. E le figure di Emma e Bruno, così affettuose e concrete in ogni occasione che contava,  erano quella pacca sulla spalla, quella presenza rassicurante e quel consiglio di mamma e papà sempre utile che dava la carica.
Viviamo tempi di difficoltà, di confusione, in alcuni casi di disperazione. Disperazione che, a volte, assume le sembianze della perdita improvvisa e inaspettata di una persona cara che lascia un grande senso di sconforto e disorientamento.  Una sensazione come quella che devono aver vissuto più di 30 anni fa Emma e Bruno quando persero la loro amata figlia.
Il loro insegnamento però ci dice: andate avanti, non fermatevi! Onorate la memoria di chi non c’è più con gesti di altruismo e apertura al mondo. Emma ce lo ricordava ogni volta nelle occasioni di festa. Non servivano le parole: bastavano il suo sorriso, la sua stretta di mano e il suo abbraccio. Ci mancherà, così come ci mancano le parole imperiose ma immensamente ricche di concreta umanità di Bruno.
Alberto, figlio di Emma e nostro Presidente di lunga data, ama raccontarci : “Quando andavo a trovare la mamma a Sona, capitava che da li a poco passasse il SOS con l’ambulanza e le sirene accese. Emma volgeva lo sguardo al cielo, faceva un profondo respiro e si lasciava andare ad un sorriso. Poi, dalla sua bocca, usciva uno struggente e riconoscente “Ciao Maria Elena.. Grazie!”    

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